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Le professioni più richieste nel 2022

Professionalità sempre più specializzate e tecnici sempre più ricercati. E' questo il trend lavorativo per il 2022: la lista

L'emergenza sanitaria ha imposto cambiamenti oltre che nel sociale anche dal punto di vista lavorativo. Anche se le proposte lavorative scarseggiano ancora, ci sono alcune professionalità che sono tutt'ora richieste ed hanno un trend in crescita.

Dando un’occhiata alla classifica stilata dall'agenzia Randstad sono 10 le professioni che hanno più mercato del lavoro e per tutte non è richiesta alcuna laurea ma soltanto esperienza e competenza.

LE PROFESSIONI PIU’ RICERCATE: LA CLASSIFICA

L’analisi ha monitorato più di 4 mila annunci di lavoro pubblicati a inizio anno, registrando un aumento delle richieste soprattutto in determinati settori.

Le maggiori richieste sono per:

  • Magazzinieri
  • Operai metalmeccanici/addetti al montaggio
  • Addetti ai call center
  • Impiegati amministrativi (per cui in alcuni casi è richiesto solo il diploma)
  • Operatori di macchine utensili
  • Operatori socio sanitari
  • Elettricisti
  • Sviluppatori Java
  • Saldatori
  • Operatori alimentari

E’ evidente che per tali professioni non ci sia bisogno di alcun titolo universitario non meno particolari qualifiche ma tanta pratica o attestazioni di formazione nel settore di riferimento. Possiamo dedurre che c’è grande richiesta di corsi professionali specifici nei settori tecnici e, quindi, ancora una volta il lavoro passa dalla formazione con corsi professionalizzanti magari legati a qualche attività laboratoriale.

E LO SMARTWORKING?

La pandemia ha accelerato lo sblocco dello smartworking, vero taboo per l’Italia ma realtà in tanti paesi europei che hanno fatto della delocalizzazione un proprio credo dando ai dipendenti autonomia di orari, luogo di lavoro e gestione del lavoro stesso con ottimi risultati rilevati. In Italia, la politica, ha subito preso le distanze nel momento in cui l’emergenza sanitaria è finita richiamando “all’ordine” la PA soprattutto. Laddove ha attecchito, soprattutto nel privato, questa condizione ha dato la svolta sulla digitalizzazione portando investimenti considerevoli.

Secondo un report pubblicato dal World Economy Forum, l’adozione della tecnologia da parte delle aziende trasformerà compiti, posti di lavoro e competenze entro il 2025. Statisticamente, si prevede che il 43% delle aziende intervistate saranno costrette a ridurre la propria forza lavoro a causa dell’integrazione tecnologica, mentre il 41% prevederà l’espansione della propria forza lavoro appaltando di più i lavori specializzati e il 34% ha in programma di assumere più lavoratori.

In sintesi, il rischio che il lavoro umano possa essere sostituito dalle macchine è reale e concreto maggiormente in alcune tipologie di lavori dove non è necessario essere tecnici. Una previsione apocalittica per tutto il mondo del lavoro che potrebbe, un domani, dipendere da un algoritmo come avviene già oggi in tanti settori.

Pubblicato il 27 January 2022

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