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L'era dei corsi e-learning versione Smart

Opportunità o occasione persa?

Ormai, siamo sempre più bombardati da pubblicità che sponsorizzano l’acquisto di corsi e-learning sulle più disparate piattaforme.

E’ l’epoca degli 8 secondi. La soglia di attenzione minima, studiata dalla scienziati moderni, dell’utente medio che, ad un costo irrisorio, potrà acquistare la propria formazione con la stessa facilità impegata per l'individuazione del dopobarba preferito.

Manolo De Agostini, copywriter del famoso sito tecnologico Tom’s Hardware, riporta sul suo blog una notizia della Microsoft che ha intervistato un campione di 112 persone monitorandole elettroencefalograficamente (siamo a livello di supercalifragichespiralidoso!) e definendo, per l'appunto, che ormai la nostra soglia di attenzione è minore di quella di un pesce rosso. Colpa della tecnologia, o meglio del costante flusso d'informazioni che arriva da Twitter, Facebook e siti web. Tante, troppe notizie: cerchiamo di leggerle tutte e di conseguenza la soglia di attenzione, la capacità di concentrarsi su una singola cosa, si abbassa”.

Di recente mi è capitato di cercare un corso online che potesse essermi utile per approfondire alcune tematiche. L'algoritmo di google mi si è rivoltato contro, invandendo la mia giornata qualunque cosa facessi pur di propinarmi qualcosa da acquistare.

Ci può stare. Siamo negli anni internettiani...

Non trovando nulla di cui cercavo ed attratto da corsi affini ad altre mie passioni, decido di acquistare un corso di fotografia via smartphone.

E’ noto da tempo, che anche alcuni registi o aspiranti tali, fanno un uso sempre maggiore degli smartphone per produrre cortometraggi, video musicali, pubblicità.
Addirittura sono nati alcuni festival come il Mobile Film Festival francese che premia i migliori contenuti europei prodotti da telefono.

Ma, riportanto l’attenzione all’articolo, ho potuto notare come per 19 euro e 90, si possa avere un corso palesemente mal strutturato, privo di contenuti formativi dove la parte testuale, la grafica, la multimedialità va a farsi benedire a favore di un incremento esponenziale della parte video in cui l’autore, auto riprendendosi, spiega il modulo per un tempo che va dagli 8 ai 15 minuti.

Questa tempistica ben precisa deriva dai format degli youtubers.

Infatti, non a caso, sono sempre più gli youtubers che si inventano formatori e creatori di corsi e-learning.

Perché? Come mai?
Perché ormai, le aziende che vendono “formazione” vogliono attingere sempre più al target degli youtubers.

Ci troveremo così bloggers hi-tech che pubblicizzeranno corsi avanzati di uso del cellulare (sigh!);

ci troveremo travel blogger che pubblicizzeranno corsi su come diventare operatori video e fotografi (ari-sigh!);

ci troveremo fashion bloggers che pubblicizzeranno come indossare un paio di mutande con stile e così via...

Se da un lato, la formazione ha allargato i propri confini proponendo nuove tematiche integrando nuove tecnologie (video e foto di qualità migliore/possibilità di usufruirne via smartphone/tablet ovunque ci sia una connessione internet), dall’altro la conversione in SMART ha compresso i contenuti, quindi il tempo di fruizione e di conseguenza la qualità.

In tempi non recentissimi un corso e-learning poteva costare anche molto e non era accessibile ai più ma rendeva la mia formazione di qualità e più spendibile nel mondo del lavoro.

Oggi, per 10, 15, 20 euro (che poi queste cifre vengono pubblicizzate come forte sconto!) potrai acquistare molti più corsi incentrati sul futile facendo leva proprio sul costo.
Non a caso le pubblicità che ci vengono propinate, mettono in risalto il prezzo e non il contenuto!

E’ disarmante vedere quanta approssimazione ci sia attualmente.
I corsi, più o meno sempre gli stessi, vengono proposti nelle formule:

  • smart;
  • enterprise;
  • level supersayan.

Nel supermercato della formazione, dove i prodotti sono messi alla rinfusa, spesso con qualità da discount e con una scontistica frenetica, basterà scegliere il prodotto migliore al giusto prezzo per fare centro.

Ma, oggiggiorno per il discorso degli 8 secondi, siamo pronti a fare un passo indietro?

Siamo pronti ad acquistare TUTTO purchè a basso costo?


Giuseppe Barbato
Responsabile analisi dei fabbisogni e dei processi formativi.

Pubblicato il 29 November 2019

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