Il ruolo del docente
Tra processi di apprendimento e processi di insegnamento.
E' da anni che dibatto con il mio essere sull'importanza del docente nei processi di apprendimento.
La mia esperienza in Olivetti Ricerca, inizialmente su come si potesse applicare la tecnologia informatica nella formazione, è poi sfociata nell'utilizzo della rete connettore di saperi (riceventi ed emittenti) ed infine, sull'enfasi ossessiva dello scambio tra saperi chiamato Collaborative learning.
Tutto ciò, benché abbia determinato una ridefinizione delle funzioni del docente, ha lasciato spazi riflessivi ancora fermi al significato originario.
Se solo volessimo capire il ruolo di un docente al di là di tutte le evoluzioni che l'hanno riguardato (dall'uso primitivo della lavagna con il gessetto alle più sofisticate tecnologie di cui oggi può disporre) resta ancora ferma la sua inevitabile capacità di inscenare una teatro olistico del cambiamento. La visione meccanicistica di misurare l'apprendimento indotto, giustificato dalla necessità di sciorinare il risultato di una azione formativa ha fatto in modo che ci si concentrasse sul come i discenti imparino (processi di apprendimento) piuttosto che sul come i docenti insegnino (processi di insegnamento).
E' anche vero che l'andragogia in Italia mostra dicotomie sconcertanti. La formazione professionale (nel privato) in particolar modo quando utilizza una fonte di finanziamento è esasperata su come i discenti imparino per documentare i risultati e giustificare l'azione formativa. Di contro la formazione istituzionale (quella pubblica, ad esempio la formazione universitaria) è completamente avulsa dal risultato: una percentuale altissima di bocciati ad un esame non comporta una riflessione sull'azione formativa erogata. Quasi come se il fiume del sapere generato dalla fonte istituzionale possa annegare o trasportare i discenti senza preoccuparsi se quest'ultimi siano dotati di una zattera o quanto meno se la portata d'acqua sia eccessiva.
In entrambi i casi si latita sui processi di insegnamento. Trovo ancora attuale quanto dicesse tempo addietro Shulman sul ruolo del docente nella sua comprensione personale di un contenuto, alla sua riorganizzazione «in attività, emozioni, metafore, esercizi, esempi e dimostrazioni, affinché possa essere compreso dagli studenti»
Ricordo, molti anni fa che nella mia esperienza di formatore dovendo insegnare ad un gruppo di discenti una prima versione di EXCEL, mi fu molto utile la metafora della battaglia navale.
Vincenzo Di Prisco
Responsabile centro di formazione.
Pubblicato il 06 December 2019
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